Gli attacchi di panico sono un disturbo talmente popolare da essere diagnosticato o auto-diagnosticato con molta superficialità.

Un etichetta che va di “moda” tra i non addetti ai lavori ma anche tra medici, psichiatri e psicologi al punto da essere affibbiata anche quando di attacchi di panico non si tratta. Un errore imperdonabile dato che una diagnosi sbagliata del problema porta inevitabilmente ad un trattamento sbagliato e quindi al mantenimento e aggravamento del disturbo.

Il problema è che si rischia di chiamare panico una crisi isterica, o l’ansia generalizzata, o una fase di angoscia profonda. Uno dei problemi più usualmente confuso con i tanto conosciuti attacchi di panico sono le poco conosciute crisi isteriche.

Si tratta tuttavia di due problematiche mantenute in vita da meccanismi completamente differenti. Facciamo un po’ di chiarezza.

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Attacchi di Panico e crisi isteriche: quali sono le differenze?

ATTACCHI DI PANICO

L’attacco di panico è una crisi fulminea della durata di pochi minuti che lascia devastata la persona. La persona è in preda alla  paura di morire o di perdere il controllo, e presenta una serie di sintomi quali: tremore, sudorazione, vertigini, senso di soffocamento, nausea, senso di svenimento. In genere chi soffre di panico, dopo il primo episodio, tende a mettere in atto tutta una serie di comportamenti per tentare di gestire il problema: l’evitamento delle situazioni simili a quella in cui ha avuto la crisi o comunque di tutte le situazioni che la spaventano; la ricerca di aiuto e protezione; il tentativo di tenere sotto controllo le proprie reazioni psicofisiologiche.

Questi comportamenti creano un circolo vizioso che, anziché risolverlo, mantengono ed aggravano il problema: una difesa che, se sul momento sembra “proteggere”, si trasforma ben presto in una prigione. Approfondisci qui il disturbo da attacchi di panico.

CRISI ISTERICHE

Le crisi isteriche invece hanno una durata maggiore, ma ciò che le distingue dal panico è soprattutto il fatto che la persona prova una rabbia o un dolore incontenibili che cerca di esternare attraverso il corpo. Le crisi isteriche possono esprimersi attraverso sintomatologie simili a quelle del panico ma la grande differenza è che mentre il panico è scatenato dalla paura, la crisi isterica è scatenata dalla rabbia e dal dolore

L’isteria da conversione, nello specifico, rappresenta uno dei più usuali falsi diagnostici del disturbo da panico. Pazienti del genere si immedesimano a tal punto con una patologia da crearne gli effetti sintomatici. Ciò che li caratterizza è proprio una migrazione sintomatica costante: una volta sono panicanti, un’altra depressi, poi ipocondriaci e in seguito vittime di abusi ecc. Questa caratteristica del disturbo isterico permette di discriminarlo chiaramente da altre problematiche.

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La Terapia Breve Strategica 

Che si tratti di attacchi di panico o di crisi isteriche, una volta inquadrato il problema, c’è la possibilità di risolverlo con la Terapia Breve Strategica.

Naturalmente se nel caso del panico l’intervento sarà improntato a vincere la paura trasformandola in coraggio, grazie all’uso di protocolli specifici, a chi soffre di crisi isteriche spetterà un lavoro mirato a far emergere quelle emozioni represse, come come la rabbia, la frustrazione, il dolore, per imparare a gestirle e, infine, a liberarsene.

Oltre all’importanza quindi di una corretta diagnosi, è fondamentale sottolineare che, che si tratti di panico o di crisi isteriche, il problema può essere risolto ed anche in tempi brevi. In entrambi i casi, vale l’affermazione di William Shakespeare: “Non c’è notte che non veda il giorno”.

Erica Badalassi – Psicologa ad orientamento breve strategico

Oltre alla CONSULENZA IN STUDIO, per coloro che non possono recarvisi direttamente è stato attivato il SERVIZIO DI CONSULENZA ON LINE.

 

Fonte

Nardone, G, La terapia degli attacchi di panico, 2016, Ponte alle Grazie